giovedì 17 settembre 2009

Evviva Barroso!!!

di Nicola Forlani

La vicenda dell'elezione del presidente della Commissione europea, finalmente, si è conclusa. Non se ne poteva più! Alla gente comune, a quei cittadini europei le cui istanze si vorrebbero rappresentare, questa storia non interessava affatto, e probabilmente, ancor più oggi, stimola la fantasia dell'uomo comune in rappresentazioni di basso profilo culturale. Anche per gli addetti ai lavori la questione aveva ormai assunto i toni eccessivi e sgraziati di un arazzo Luigi XIII.

Da buoni due anni era chiaro a tutti che il portoghese era il miglior candidato per succedere a se stesso. Eppure c'è stato chi ha voluto alimentare una pseudo contrapposizione in nome di un'Europa bisognosa di un maggior afflato integrazionista; unico risultato tangibile: aver rafforzato il ruolo e l'nfluenza dello stesso Barroso. Dall'elezione egli ne è uscito come una sorta di gigante. Ha coalizzato euroscettici, conservatori e popolari. Il gruppo della sinistra si è spappolato al suo interno. Meglio di così, per lui, non sarebbe potuta andare.

Ma non basta! In termini più strettamente istituzionali il Consiglio ha umiliato le timide aspirazioni politiche del Parlamento. Si è chiarito, una volta e per tutte, che il ruolo del Presidente non può derogare in alcun modo alle funzioni di segretariato amministrativo che i capi di stato e di governo hanno assegnato alla Commissione. Assegnato, si badi bene, dai governi di destra, di centro e di sinistra. Quando c'è da chiarire dove risiede il potere, quello vero, non c'è corrente politica che tenga.

Chi ha voluto giocare all'Europa politica, a quell'Europa politica che non esiste, è uscito sconfitto. Non poteva essere altrimenti. I partiti europei non esistono, per il semplice fatto che non c'è nessun potere europeo da conquistare.

L'Europa è incapace di agire. Lo sarà con Barroro, che bontà sua speriamo possa presto dimenticare attacchi ingiustificati alla propria persona. L'Europa sarebbe, in ogni caso, rimasta incapace di agire, anche se alla testa della Commissione ci fosse stato Pippo, Pluto o Paperino. E' di tutta evidenza che non è una questione di nomi, ma di poteri effettivi che non esistono. Fortuna che ci sono almeno i federalisti che non mancano mai di ricordarlo.

L'Unione europea è, e rimane, un organismo di natura strettamente confederale, con buona pace dei costituzional gaudenti che sono ancora lì a sperare che il Trattato di Lisbona possa generare il mostro post statalista che come un informe blog elevi il metodo comunitario a rigeneratore dei destini del pianeta.

Campoleoene, 17 settembre 2009

1 commento:

Renzino l'Europeo ha detto...

Barroso si staglia certamente come un gigante, una personalita' europea di primo piano.
Non come quel kapottino di Schultz o la Vipera Verde Cohn-Bendit che di Europa ne capiscono e ne praticano molto poca!