di Nicola Forlani
La tornate elettorali per le europee sono state vissute più come occasione per regolamenti di conti tutti nazionali che non come luogo di eccellenza per raccogliere le reali esigenze del popolo europeo.
Eppure l'assemblea di Strasburgo rappresenta l'istituzione a maggior tasso di democrazia. Ha ampi poteri in tema di bilancio comunitario. Da la fiducia alla nuova Commissione. Ha poteri di codecisione legislativa su materie che riguardano la nostra vita di tutti i giorni.
Ma non basta. L'Europa deve presto trovare un nuovo slancio federalistico. Il compito è arduo ed attiene principalmente alle responsabilità storiche dei paesi fondatori: Francia, Germania ed Italia in testa.
Il Parlamento europeo potrà essere il luogo ideale dove coniugare le nuove volontà politiche unificatrici in un nucleo forte di stati federati, con gli interessi geopolitci della più vasta Unione a 27.
Un pensiero positivo. Gli Stati uniti d'Europa non sono una chimera illusoria, ma un progetto di civiltà, quanto mai essenziale per contrastare il mondo globale della finanza dopata e dell'autocrazia statale.
Campoleone, 15 luglio 2009
*editoriale del 17 luglio 2009, trasmesso nel programma radiofonico dell'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo "Cosa decide il Pe?"
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