venerdì 2 gennaio 2009

9 maggio ex festa dell'Europa

Campoleoene, 25 maggio 2007

E’ triste assistere alla sciatteria con la quale il parlamento italiano ha saputo disconoscere anni ed anni di consapevole impegno per la costituzione europea. Quella costituzione a cui tutti siamo affezionati. Quella costituzione che non è un compendio formale di regole e precetti, ma una dimensione evolutiva e sostanziale di appartenenza. Al tempo stesso affermazione di origini ed impegno per il futuro.

Il 9 maggio non è la festa dell’Europa. Il 9 maggio non è un simbolo a cui qualche convenzionale ha attribuito dignità giuridica nel trattato costituzionale. Il 9 maggio non è la data in cui le istituzioni comunitarie riaffermano la propria legittimità.

Il 9 maggio è l’emblema di come il destino della nazioni e dei popoli si possa concretizzare in un atteggiamento federalistico di fronte al potere, alla società, al processo storico.

Il 9 maggio è una delle rappresentazioni dell’aspetto storico sociale (comunità e cosmopolitismo) che, insieme a quello di valore (pace) e quello di struttura (stato federale), definisce la teoria completa e generale del federalismo. In tale prospettiva la ricorrenza della dichiarazione Schuman potrebbe essere associata ad un solo altro evento, la giornata della memoria delle vittime del nazionalismo.

Invito Salvatore Aloisio ed gli altri amici del forum che hanno evidenziato per primi la questione a farsi promotori di un breve documento/appello da inviare al Capo dello Stato. Ognuno di noi potrà raccogliere, nel più brevetempo possibile, il maggior numero di adesioni con cui sommergere fax ed e-mail del Quirinale e, per conoscenza, dei media nazionali e locali.

Nicola Forlani

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