sabato 13 dicembre 2008

Grazie Giorgio

Campoleoene, 10 marzo 2007

Mi associo ai ringraziamenti rivolti al segretario per il duro lavoro svolto in questi anni. Un grazie che credo vada esteso all’impegno dei tanti ragazzi dalla faccia pulita che ha saputo radunare intorno alla sezione di Verona.

Qualora la stagione del “divide et impera”*, della contrapposizione astiosa e del pregiudizio stia per volgere al termine, occorre sperare che egli non vorrà imporre a se stesso quella intransigenza che, più volte, ha avuto modo di riservare a molti di noi. Quella intransigenza che ha accompagnato tanti, troppi dirigenti, in quell’esilio che si sono imposti quando il mutare delle stagioni politiche li ha indotti ad abbandonare incarichi di primo piano.

Il Movimento ha bisogno di tutti i militanti, ma tutti i militanti devono avere il coraggio di “pretendere” il contributo di chi ha retto, nel passato più o meno recente, le sorti dell’organizzazione. Per il futuro, dovremo riuscire a riservare i sentimenti di intransigenza ai nostri unici veri avversari, i nemici della Federazione europea.

Le persone di buona volontà non solo auspicano, ma stanno orientando le proprie energie, senza ipocrisie ed ambiguità, perché la nuova stagione di battaglie, che si annuncia per i prossimi anni, possa vedere protagonista il Movimento che noi tutti vogliamo: unito e solidale nell’azione, ricco ed articolato fin anche nella contrapposizione, ma solo delle idee. Quelle idee che dovrebbero costantemente alimentare il dibattito, la nostra unica vera risorsa e che, da troppo tempo, stiamo trascurando.

Per rinnovare, ancora una volta, il nostro comune impegno i volenterosi tenteranno di far appello più che alle fredde disposizioni delle delibere assembleari o all’interpretazione più o meno ottusa delle regole, a quella magica combinazione di cuore e cervello, di passione e ragione che distingue l’amico dal militante, il socio da chi vive, giorno per giorno, la contraddizione tra i fatti ed i valori come la propria questione personale.

Nicola Forlani

* Divide ed impera. Espressione attribuita a molti, da Filippo il Macedone a Luigi XI di Francia, all’insegna di una gestione del potere basata sulla divisione e il sospetto tra i sudditi.

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